
COMUNICATO STAMPA
Roma – In merito alla visita di Matteo Renzi al Principe Saudita Mohammed Bin Salman a Riyad è intervenuto il prof. Mario Canino Responsabile del Dipartimento Politiche Economiche ed Internazionali del movimento ‘Più Eco – Ecologisti Confederati‘. Canino ha dichiarato: “Come si fa ad andare in piena crisi di Governo, provocata da Renzi stesso, in Arabia Saudita a fare una sviolinata al Principe Ereditario? Parlo di quel Renzi che con il suo Governo nel 2016, dove al Ministero della Difesa c’era la cattolica Roberta Pinotti, firmò una Licenza per aumentare le vendite di armi per ben 411 milioni di euro alla stessa Arabia Saudita. È paradossale che un Ministro cattolico interpreti la difesa della vita con la vendita di strumenti di morte, in palese violazione della condanna da parte delle Nazioni Unite dei bombardamenti sullo Yemen. I Sauditi con le loro azioni militari bombardarono ospedali, scuole, centri civili uccidendo e massacrando la popolazione civile inerme. Altro che nuovo Rinascimento! Ma Renzi ha studiato il Rinascimento in Italia? La Ditta produttrice ed esportatrice delle armi all’Arabia Saudita si chiama Rwm Italia i cui lavoratori più volte hanno manifestato la contrarietà alla vendita di queste armi, facendo esplicito riferimento all’art.11 della Costituzione Italiana. Ovviamente la Rwm Italia non vende la sua merce solamente all’Arabia Saudita, ma è presente in molti scacchieri di guerra. Il Governo Gentiloni nel 2018 verso l’Arabia Saudita ha autorizzato la vendita di un ulteriore quantitativo di armi, le cui funzioni hanno avuto e possono avere ripercussioni negli equilibri politici interni con attacco ai diritti umani e verso l’opposizione politica. La visita di questi giorni di Renzi al Principe Ereditario stride paradossalmente con l’iniziativa del neopresidente USA Joe Biden, il quale ha espressamente dichiarato che non è favorevole all’uso indiscriminato da parte degli alleati arabi delle armi americane. La politica internazionale in Medio Oriente sembrerebbe che vada verso un cambiamento significativo a seguito della nomina di Biden e del nuovo Rappresentante dell’Amministrazione Robert Malley il quale ha riaperto gli accordi con l’Iran sulla non proliferazione delle armi nucleari interrotte da Trump, che non piacerà sicuramente nè all’Arabia Saudita nè ad Israele. Pertanto Renzi è fuori tempo massimo per attuare un disegno politico internazionale di ampio respiro. La visita di Renzi manifesta la conferma che il suo Governo e quelli successivi al suo hanno rappresentato una reiterazione delle violazioni contro le determinazioni delle Nazioni Unite. Tutto ciò mentre il Governo Conte dimissionario ha annullato la vendita di armi alla stessa Arabia Saudita. Con revoca delle esportazioni verso coloro che violano regolarmente i diritti umani. Finalmente viene rispettata la Legge 185/90 che vieta espressamente bombardamenti su obiettivi civili. Matteo Renzi sembra ignorare una Legge dello Stato. Sorge infine il dubbio che Renzi vada a cercare in Arabia Saudita ben altro, tipo finanziamenti per le sue attività politiche. Questi sono alcuni dei motivi per i quali noi di ‘Più Eco’ siamo assolutamente contrari all’ingresso di Renzi e del suo Partito nel nuovo Governo“.
Info sull'autore
Nato a Roma il 27 gennaio 1978. Libero professionista nel settore immobiliare. Nel 1992 inizia giovanissimo ad occuparsi di politica e di tematiche giovanili, sociali ed ecologiste. Nel 2002 durante il servizio militare nell'Arma dei Carabinieri è eletto rappresentante del Co.Ce.R (Consiglio Centrale di Rappresentanza) organo di rappresentanza interforze dell’esercito italiano. Dal 2002 al 2005 è Segretario nazionale del movimento giovanile ‘Gioventù Nazionale’. Dal 2004 al 2005 è componente di segreteria al Parlamento Europeo. Nel 2005 fonda e ne diviene Coordinatore nazionale di ‘Ecologia Sociale’ gruppo di volontari ambientalisti. Nel 2006 è socio fondatore di ‘Fronte Verde’ e ne viene eletto Presidente nazionale carica che ricopre tuttora (rieletto all'unanimità nel 2009, nel 2011, nel 2015 e nel 2018). Negli ultimi mesi del 2019 lancia l'idea di una Confederazione Ecologista che piano piano prende forma con l'adesione di 33 sigle che si preparano entro ottobre 2020 alla fondazione ufficiale degli "Ecologisti Confederati".